giovedì 18 febbraio 2010

Dite che è troppo personale?

Era giunta l'ora di cena, mia sorella aveva apparecchiato per bene la tavola e mia madre aveva già portato le pietanze. Dei crostini: alcuni con mozzarella e prosciutto, altri con mozzarella ed acciughe. Le chiesi se ci fosse altro da mangiare, lei si alzò e portò una ciotola di lattuga. Feci un sorriso falso come una tuta con su scritto "SPORT!" e cominciammo a mangiare. Dopo qualche morso al crostino, sentii mia madre parlare.
-Ragazzi, durante questo fine settimana sarò un po' meno presente in casa. Insomma, ci starò poco.
Io non diedi molta importanza alla faccenda, pensai subito al fatto che non avrei più avuto a disposizione la macchina, così un po' incazzato, ma più che incazzato, amareggiato, le chiesi per quale motivo sarebbe stata meno presente.
Mi guardò negli occhi e mi sorrise.
-Stè, hai presente Giuseppe vero? Beh, diciamo che non è solo un'amicizia, è qualcosa di più.
A quel punto accadde quello che sempre avevo temuto. Mia madre aveva un altro uomo nella sua vita. Un altro dopo mio padre. Mi venne da piangere ma fui forte e la guardai con la faccia di uno che la sapeva lunga, così proseguì.
-Mi vedo con Giuseppe, insomma, avete visto no che ci sentivamo sempre? Ebbene è nato qualcosa tra noi, non so che cosa, la situazione è molto confusa, però averlo ritrovato mi rende felice, mi fa stare bene. Insomma, io i sentimenti che provavo per vostro padre li provo ancora, questa è un'altra cosa, totalmente diversa, non saprei che dire, mi fa stare bene, mi fa sentire...
Silenzio.
-Viva?- le chiesi io.
Annuì con la testa e continuò a guardarmi. I sui occhi brillavano di una luce che non vedevo ormai da tantissimi anni, e la cosa mi commosse a tal punto che le lacrime sembravano proprio sul punto di schizzare fuori dai miei occhi come l'acqua da una tubatura rotta. Riuscii a trattenermi con uno sforzo sovrumano e continuai a mangiare. Non avevo fame, ma dovevo mangiare, dovevo far finta che tutto ciò non stesse accadendo.
In realtà pensavo di essermi preparato ad una cosa del genere, avevo pensato al fatto che sicuramente avrebbe trovato qualcun altro prima o poi. Ma come al solito vivere le cose è molto più difficile di quanto possiamo pensare, le reazioni che si ottengono in precise occasioni non sono quasi mai quelle che immaginiamo, soprattutto quando non si tratta nè di fisica nè di chimica ma semplicemente di emozioni.
Mia madre continuava a guardarmi, sembrava che avesse escluso mia sorella da quella conversazione, e aveva stampato in faccia un invisibile sorriso ebete. Sono suo figlio, lo riconosco un sorriso invisibile, soprattutto se ebete. Sembrava che avesse trovato il feeling con me che non era riuscita altresì a creare con mia sorella, quindi cominciò a parlarmi di lei, delle sue sensazioni, di me, di Giuseppe, di mio padre, dell'amore, della mia ex ragazza.
Mamma per dio smettila, mamma ti prego non ce la faccio non mi parlare così mamma ti scongiuro basta non voglio sentirti stai zitta sei una persona di merda mio padre mio padre mio padre era tuo marito io sono vostro figlio non le puoi fare certe cose non le devi fare mi fai schifo mamma ti prego smettila di parlare non ce la faccio più cazzo questo crostino è diventato freddo non ho fame non capisco se fuori sta piovendo! Mamma, ti prego, ti scongiuro, basta.
Continuai ad annuire con la testa mentre lei parlava, e a bofonchiarle risposte banali, come conveniva in quella situazione.
Papà riuscirai mai a perdonarla, nonostante tu sia morto e tu non possa sapere cosa sta accadendo adesso?
Stefano, riuscirai mai a perdonarla per quanto ti sta facendo soffrire adesso?
Finii di mangiare e mi congedai da tavola, mi girai una sigaretta e scesi immediatamente con il pretesto di dover portare a pisciare il cane. La mia mente balzò subito ad una canzone, Lontano Lontano di Luigi Tenco, e cominciai a versare tristissime lacrime che lente, mai così lente, attraversavano le mie infreddolite gote, pensando a mio padre che la cantava per lei, sua moglie, mia madre. Un amore ormai troppo lontano.


Lontano lontano nel tempo
qualche cosa
negli occhi di un altro
ti farà ripensare ai miei occhi
i miei occhi che t'amavano tanto
E lontano lontano nel mondo
in un sorriso
sulle labbra di un altro
troverai quella mia timidezza
per cui tu
mi prendevi un po' in giro
E lontano lontano nel tempo
l'espressione
di un volto per caso
ti farà ricordare il mio volto
l'aria triste che tu amavi tanto
E lontano lontano nel mondo
una sera sarai con un altro
e ad un tratto
chissà come e perché
ti troverai a parlargli di me
di un amore ormai troppo lontano.

2 commenti:

  1. quante lacrime vede quel povero arturo :(
    ci sto mettendo gli anni a scrivere questo commento di merda.ma tanto tu sei forte,perdonerai.

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  2. Beeh IO SN UNA DURA e nn dovrei commuovermi .. hehe :-S
    Invece - non so xk - mi trovo qui cm una scema k nn sa cosa dire ...

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