mercoledì 1 ottobre 2014

1-2-3-4.

Il mattino è una mandorla mistica. No, non è vero, a malapena ricordo cosa sia la mandorla mistica. Il mattino ha l'oro in bocca. No, non è vero, la mia bocca fa schifo, sa di morte. Il mattino è fresco bello e frizzante. Sì, questo è vero quando non piove. Oggi non piove.
Alzo il pollice verso il sole in segno di approvazione.
Stamattina non  ho particolarmente voglia di affrontare la giornata. Mi sudano i piedi, sono raffreddato, mi sento sporco e brutto e terrificante ed inapprezzabile. Vorrei che la giornata volasse rapida, vorrei che le ore si trasformassero in minuti ed i minuti in secondi. Tra sette ore debbo stare a lavoro, dovrei correre subito. Considerando che ci vogliono una ventina di minuti fino alla piscina in cui ora lavoro rischierei di tardare di quasi un giorno. Li chiamo e dico loro che sto male.
1-2-3-4.
1-2-3-4.
1-2-3-4.
Credo che il mondo si divida più o meno in due grandi gruppi umani: il gruppo dei sicuri ed il gruppo degli insicuri.
I sicuri sono quelli che riescono ad amare sé stessi e che non hanno bisogno di nessuno per sentirsi a proprio agio nel mondo.
Gli insicuri sono quelli che non riescono proprio ad amare sé stessi incondizionatamente  e che hanno bisogno degli altri per sentirsi a proprio agio nel mondo.
Io credo proprio di far parte del secondo gruppo.
Ho un bisogno terribile di approvazione, di apprezzamenti; ho bisogno di essere preso e portato in alto su nel cielo in cima ad una montagna altissima dove l'aria è freschissima, riscaldato dall'abbraccio di una dea sul cui seno possa sciogliermi inebriato di felicità. Ho bisogno d'essere amato.
La fregatura è che quando sei uno del gruppo degli insicuri e cominci a frequentare una ragazza che fa parte del gruppo dei sicuri puoi star certo che le cose, almeno all'inizio, non andranno affatto bene.
Per carità, siamo stati meravigliosamente le prime tre settimane: baci, abbracci, sesso ogni giorno anche più volte al giorno, sguardi luminosi, dolci sorrisi, dita tra i capelli e parole sussurrate al tramonto. Ed io sono un insicuro, che ama gli altri, che ama Lei, e che voleva dirglielo. Ed era sera, ed eravamo ubriachi, ed eravamo ad una festa, e lei era bellissima, ed io mi scoprii dicendole:"Sbaglio se ti dico che ti amo?". E lei sorrise, e diventò ancora più bella, mentre i miei occhi si riempivano di lacrime perché tutta quest'emozione il cuore da solo non riusciva a trattenerla.
Che serata.
Sono passate quasi tre settimane da quella sera. Abbiamo fatto sesso tre volte in questo arco di tempo. O forse due volte, non ricordo. Due volte, due volte, solo due volte, ora ne sono sicuro.
Due volte in tre settimane, Sono sei settimane che ci frequentiamo. Sei settimane è poco più di un mese.
Non mi bacia più come mi baciava prima, non mi guarda più come mi guardava prima, non mi parla più come mi parlava prima.
Anzi, non mi parla più.
Glielo dico, le cose non vanno bene. Sicura di voler stare con me?
"Sì".
Ma scusami, quando ci vediamo ti annoi e non parli, quando ci vediamo non sei mai tu a cercare di baciarmi ma è sempre il contrario, quando ci vediamo non facciamo più sesso. Sicura di voler stare con me? A me non sembra proprio.
"Sì, te lo direi se non volessi stare con te".
Forse per lei l'importante è stare con sé stessa, non capisce che la cosa non è per forza di cose reciproca. 
Quindi, come dicevo, potete star certi che all'inizio le cose non saranno per nulla facili. Sarà frustrante vedere davanti a voi una persona a cui dareste tutto che in cambio non vi concede neanche un bacio. 
Eh ma poi...
...
Poi?
Il passato è passato. Il futuro è un mistero. Il presente è un dono.
Credo sia il caso di parlare. Oppure potrei lasciar scorrere le cose e vedere come vanno, sforzandomi di non essere innamorato e vivendomi una relazione così, sentendola un paio di volte al giorno al telefono, vedendola un paio di volte a settimana, annoiandoci, senza fare del sano e piacevole sesso.
Magari capisce che non le piaccio. O magari capisce che le piaccio davvero.
Nel frattempo vivrei nella certezza di avere una ragazza, il che non è poco.
"Sai com'è, la mia ragazza dice che...", "una volta la mia ragazza è andata...", "incredibile ti chiami proprio come la mia ragazza".
Ah che stupido che sono! Se solo avessi quindici anni... e invece ne compirò venticinque tra due mesi.
Era da molto che non scrivevo.