sabato 26 dicembre 2009

Santo Stefano

Sabato mattina, è il ventisei di Dicembre. Ieri era Natale, oggi è santo Stefano. Il mio onomastico. Guardo fuori dalla finestra e vedo grigio. Un manto oscuro ha ricoperto tutta la città, e si percepisce all'istante l'imminenza di una piovuta. Mi alzo dal letto: gira la testa. Ieri sera ho bevuto troppo, e anche ieri pomeriggio. E anche l'altro ieri sera. In realtà sono dieci giorni che bevo al di sopra della norma, ma il mio fisico per ora sembra reagire bene. Mi faccio passare il giramento di testa chiudendo gli occhi e respirando profondamente, così mi dirigo in cucina; il caffè è già pronto e ancora caldo. Mia madre è in salotto che sgranocchia dei biscotti intingendoli nella sua tazza di caffèlatte. Mi siedo accanto a lei e comincio a bere il mio caffè, non ho voglia del latte stamane.
Non una parola.
Mi giro per guardare meglio mia madre. Non è sveglia. Si muove, mangia, beve, ma non è sveglia. Gli occhi sono chiusi e il respiro è profondo. Sento un leggero ciabattare provenire dal corridoio. Questa è mia sorella, uno spettro. Guarda il tavolo dove io e mia madre siamo seduti e si getta di colpo dentro il bagno. Scompare per qualche minuto.
Io frattanto finito il mio caffè, mangio qualche biscotto, mentre con passo sonnolento ma deciso mi dirigo verso la mia camera. Sono le undici. Indosso i jeans, poi mi infilo una felpa nera, e alla fine mi metto gli anfibi neri. Lettore mp3, cuffiette, chiavi, sigarette, accendino, cellulare. Cellulare. Un messaggio non letto inviato da Rob.
"Mi scuso anticipatamente per il modo in cui ve lo dico ma non stando a Roma non riesco a pensare un modo migliore per dirvelo a tutti. Il padre di Laura è morto, i funerali si terranno il 23 ma non so dirvi altro, io sto cercando di anticipare il mio volo per andarci. Scusate per il pessimo risveglio."
Il messaggio è stato inviato alle 8.58 di stamattina.
Rob è davvero una persona di merda, per una cosa così delicata non può mandare un messaggio comune a tutti i suoi amici. Non può rivolgersi a tutti noi allo stesso identico modo.
Cosa cazzo sto pensando?
Comincio a piangere, e non riesco a fermare le lacrime. Scrivo un pessimo messaggio di condoglianze a Laura e prendo il guinzaglio. Giù col cane sento la pioggia irrigarmi il volto, ed ha un sapore dolce. Preferisco di gran lunga il salato delle lacrime, così mi metto il cappuccio e mi accendo una sigaretta.
Accendo l'mp3: "Vedrai Vedrai" di Lugi Tenco.
Non ci sono cani in giro, quindi la passeggiata procede piacevole e senza problemi d'alun genere, eccezion fatta per l'eccesso di muco che mi ritrovo dentro le narici. Piangere quando si è raffreddati non è affatto quella che qualcuno potrebbe definire una furbata.
La sigaretta è finita e neanche me ne sono accorto; non me la sono goduta. Ne prendo un'altra.
"Perfect Day" di Lou Reed.
Torno col pensiero al padre di Laura. Non mi ricordo la sua faccia, non mi ricordo la sua voce, non mi ricordo il suo nome. Ma piango la sua morte. La piango, continuo a piangerla, non riesco a frenare le lacrime. E non le verso per Laura, perchè so che non avrà più un padre. Non le verso nemmeno ripensando a mio padre, morto più di due anni e mezzo fa. Piango perchè la vita è davvero dura.
Il padre di Laura aveva un tumore, credo al cervello ma non ne sono certo. La sua fine era praticamente già segnata da tempo. Erano anni ormai che lottava strenuamente contro la malattia, sembrava ci provasse davvero con tutto sè stesso. In fondo, ora ha smesso di soffrire.
Possibile che l'unica alternativa alla sofferenza, al dolore, a volte non sia altrimenti che la morte? Possibile che per smetterla di non potermi godere appieno il profumo dei fiori e le risate dei miei cari debba morire?
"Kinky Afro" degli Happy Mondays.
Che fregatura la riproduzione casuale; non la metto mai, perchè proprio oggi dovevo impostarla?
Cerco la canzone da dedicare al momento, a Laura e a suo padre. E a me che piango.
"The Tide" dei Neurosis.
Non c'entra davvero nulla, ma mi piace molitssimo questa canzone.
Smetto di piangere, ma la pioggia continua imperterrita a colpire me ed il mio cane, che segue alla perfezione il mio passo, senza tirare o deviare il percorso.
Continuo a pensare a Laura, al padre, a Rob, a mio padre, a mia madre, a mia sorella.
Lunedì ci saranno i funerali, spero che Laura abbia delle belle amiche. Non tanto perchè voglia provare a rimorchiare qualcuna, ma nella vita anche le situazioni peggiori si addolciscono notevolmente se c'è una bella ragazza, almeno per quanto mi riguarda.
Ricomincio a piangere. Non voglio farlo durante il funerale, voglio svuotarmi di tutta quest'angoscia qui, in questo momento.
Ne ho abbastanza, così torno a casa. Una volta entrato, metto ad asciugare i panni fradici e mi metto una maglietta con un paio di pantaloncini da basket. Mi accendo un'altra sigaretta.
Sto fumando davvero troppo.

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